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STOP temporaneo ai ticket sui farmaci generici

Dopo l’intervento dei Sindacati dei Pensionati la Regione FVG, per 30 giorni e senza alcun finanziamento aggiuntivo, pone a carico delle Aziende sanitarie i ticket impropri che dal 15 aprile gravavano sugli assistiti.
 
L’Agenzia Italiana del FArmaco (AIFA), con la propria determinazione dell’8 aprile scorso ha stabilito, a far data dal 15 aprile, una consistente riduzione del rimborso riconosciuto alle farmacie sul costo dei farmaci generici – quelli con brevetto scaduto e perciò molto meno costosi degli altri ed esenti da ticket – adeguandoli ai prezzi medi europei, com’era previsto dalla legge senza attendere che tutte le industrie farmaceutiche produttrici li ribassassero come previsto.
 
Nonostante tali norme di legge dovessero scattare dal 1° gennaio 2011, ad aprile, solo pochissimi produttori si erano adeguati, con la conseguenza che, da tale data, la differenza tra il prezzo al pubblico indicato sulla confezione rimasto fermoed il rimborso riconosciuto dall’AIFAridottosi in misura consistente con un risparmio di circa 600 milioni di euro all’anno da parte dello Statoveniva richiesta all’acquirente dal farmacista.
 
In pratica il risparmio realizzato dallo Stato, con un Governo incapace di esigere il rispetto delle norme di legge da esso stesso ideate, dal 15 aprile veniva scaricato sul cittadino, spesso anziano e a basso reddito, attraverso un ticket improprio, variabile da poche decine di centesimi a qualche decina di euro a confezione, a seconda della specialità richiesta.
 
La situazione incredibile a danno dei cittadini venutasi a determinare, ha provocato l’intervento deciso ed unitario dei Sindacati regionali dei Pensionati SPI Cgil, FNP Cisl e UILP Uil sull’Assessorato alla Salute della Regione Friuli Venezia Giulia affinché assumesse a proprio carico tale nuovo balzello, sull’esempio della misura immediatamente adottata dalla regione Toscana (che ha deliberato lo stanziamento necessario) e, successivamente, anche dalla Lombardia.
 
Così, finalmente, venerdì 13 maggio u. s. anche la Giunta regionale del FVG ha accolto la richiesta dei Sindacati dei Pensionati adottando una delibera per porre a carico delle Aziende sanitarie territoriali in via sperimentale e temporanea per 30 giorniin attesa che i produttori ribassino i prezzi (?!) al livello medio europeoil costo di tale ticket improprio. Così, a partire dal 14 maggio e fino al 12 giugno 2011, le farmacie non potranno più chiedere all’assistito alcuna compartecipazione qualora, a parità di principio attivo, venga acquistato il farmaco generico con il prezzo più basso, prescritto dal medico o proposto dal farmacista (è suo preciso dovere), fra i generici disponibili, al momento della consegna.
 
Se, invece, si sceglierà di acquistare un altro farmaco, generico o ancora coperto da brevetto, con costo maggiore di quello minimo suddetto, la farmacia continuerà a richiedere all’assistito di pagare la differenza.
 
 
Infine delle considerazioni:

  1. Il 12 giugno arriva presto. Considerato che è molto improbabile che non tutte le Aziende farmaceutiche produttrici di farmaci generici ribassino i prezzi, sarà utile che la Regione si ponga fin d’ora la necessità di prorogare la scadenza del 12 giugno. In tal senso ci attiveremo fin d’ora;
 
  1. La Regione dovrebbe destinarvi un finanziamento specifico e aggiuntivo giacché non è possibile aggravare ulteriormente le già notevoli difficoltà di bilancio in cui versano tutte le Aziende sanitarie, a causa del sottofinanziamento del Sistema Sanitario Regionale, praticato da alcuni anni dall’attuale Amministrazione regionale.
 
  1. Il pagamento di ticket nell’accesso al pronto soccorso. Per la Regione Friuli Venezia Giulia con la finanziaria 2007 è stata introdotta una nuova compartecipazione diretta del cittadino alla spesa sanitaria, prevedendo il pagamento di una quota fissa di € 25,00 per l’accesso al pronto soccorso classificate con Codice Bianco. Questo risulta inaccettabile per la mancata esenzione per quelle categorie riconosciute per legge, in quanto andrà a colpire le fasce delle persone più anziane e più deboli che certamente non sono in grado di valutare la classificazione del codice di accesso.
 
La preoccupazione che i Sindacati CGIL-CISL-UIL dei Pensionati esprimono da queste ulteriori restrizioni sanitarie è quello che tali scelte vengono effettuate nel momento in cui c’è un inasprimento delle vertenze contrattuali dei Medici di Base.
Si potrebbe pertanto verificare che a fronte della legittima astensione dal lavoro dei medici, gli anziani bisognosi di cure paghino queste incongruenze.
La cosa per noi non è corretta e chiediamo che vengano previste delle moratorie e/o l’esenzione nel caso di assenza del medico curante.
 
 
 
 
Trieste, 26 maggio 2011
           
Le Segreterie regionali SPI Cgil – FNP Cisl – UILP Uil