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STOCK DI TRIESTE SIGLATO L’ACCORDO

Conquiste del lavoro, 28-8-2008

Trieste. 41 milioni di investimento per il rilancio del marchio entro il 2012, un budget di 1 milione di euro in favore dei 35 dipendenti coinvolti nella vertenza, di cui almeno dieci dovranno spostarsi a Milano e la disponibilità a valutare, entro la fine dell’anno se è possibile mantenere la sede legale a Trieste. Sono i punti dell’accordo siglato tra le organizzazioni sindacali di Cgil Cisl e Uil territoriali e la storica fabbrica di bevande alcoliche Stock.

L’azienda (26 milioni di bottiglie prodotte e 110 milioni di euro di fatturato nel 2007), nasce nel 1884 come distilleria a vapore. Nel 1995 viene ceduta alla tedesca Eckes, a sua volta venduta, lo scorso anno, al colosso finanziario statunitense Oaktree. Aluglio l’azienda manifesta ai sindacati la volontà di riorganizzare il settore commerciale, vendita e marketing trasferendouna parte degli uffici operativi della società a Milano. Da qui le prime preoccupazioni per il futuro della storica azienda giuliana, per i lavoratori e per i riflessi negativi che una probabile chiusura potrebbe avere sul territorio. A sostegno dell’azienda triestina e dei lavoratori le Rsu hanno raccolto in pochi giorni 10 mila firme.

Ora l’accordo c’è grazie all’impegno svolto dal sindacato ed è stato approvato all’unanimità, ieri, dall’assemblea dei lavoratori. ”Questa intesa – commenta Luciano Bordin, segretario generale della Cisl di Trieste – è frutto di un intenso lavoro svolto dai sindacati territoriali e dalla Rsu e apre un percorso di relazioni sindacali importanti”.

Sì all’accordo, ma le questioni aperte sono ancora diverse: dal mantenimento dello stabilimento di produzione a Trieste (città alla quale il marchio è storicamente legato), al futuro degli impiegati che non seguiranno l’azienda a Milano e dopo tre anni di mobilità non avranno ancora raggiunto l’età pensionabile. Ora infatti le trattative proseguiranno sia per capire come andranno ripartiti i fondi messi a disposizione dalla Stock, sia per organizzare il futuro post-mobilità di quella decina di dipendenti che non raggiungeranno l’età pensionabile dopo i tre anni previsti. Per questi lavoratori il sindacato auspica in un sostegno delle istituzioni locali volto al reinserimento lavorativo sul territorio.

Ancora aperto anche il nodo della permanenza della produzione a Trieste: negli ultimi due mesi, infatti, insistenti sono state le voci rispetto ad un possibile trasferimento della produzione nell’Est Europa, nella Repubblica Ceca o in Polonia. Di certo lo storico stabilimento rimarrà a Trieste fino a marzo 2009. Entro quella data, infatti, verrà presentato ufficialmente il piano industriale, che dipende in maniera diretta dai vertici londinesi del gruppo Stock con a capo il presidente Neil Everitt. Sembrerebbe che, se il piano di rilancio previsto dalla Stock Italia permetterà alla Oaktree (la nuova proprietà) di rientrare dell’investimento fatto, allora lo stabilimento triestino avrà una possibilità di rimanere lì dove è nato.

Sara Martano