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SANITA’, PER LA CISL FVG SONO 5 I PUNTI CUI METTERE MANO

A discuterne stamani è l’esecutivo della Cisl, con il nazionale Ignazio Ganga. Monticco: “Bene il confronto avviato: ora avanti tutta con le questioni regionali e con il PNRR”

Sulla sanità sono 5 i punti cui la Cisl Fvg chiede di mettere mano all’assessore regionale alla Salute. Dopo il soddisfacente accordo firmato i giorni scorsi sulle risorse aggiuntive (RAR) per i lavoratori del comparto e i 5 milioni ulteriori stanziati per le attività legate al Covid, la Cisl incalza su quelle che sono ritenute vere e proprie priorità. Ad elencarle è un documento presentato stamani al vertice dell’esecutivo sindacale, alla presenza del nazionale Ignazio Ganga. “Ora che si è finalmente strutturato un modello di confronto produttivo e funzionale con l’assessore Riccardi – commenta il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco – chiediamo di andare avanti con decisione anche sulle altre partite aperte legate alla sanità, sapendo che si tratta di punti strategici e non rinviabili, dal rapporto tra territorio ed ospedale, alla gestione delle cure, passando per l’annoso nodo delle liste d’attesa”.

Liste d’attesa e rapporto pubblico-privato Nel quadro delle richieste cisline risulta, dunque, centrale la definizione del rapporto tra il pubblico ed il privato accreditato, alla luce dell’urgente necessità di abbattere le liste d’attesa. Posto che – si legge nel documento sindacale – il primo, cioè il servizio pubblico, va presidiato e rafforzato, la Cisl sposa la linea della Regione che apre al privato accreditato, anche per contingentare le fughe dell’utenza verso il vicino Veneto. “Il ricorso al privato – sottolinea Monticco – non solo ci permette di recuperare cospicue risorse economiche, quelle cioè che oggi vanno ad altre regioni, il Veneto in particolare, ma anche di soddisfare ai bisogni di salute dei cittadini del Friuli Venezia Giulia. Certo è che tale passaggio va governato attentamente per garantire sia gli standard dell’accreditamento, sia un corretto rapporto con i lavoratori, attraverso, ad esempio, l’inserimento nelle stesse clausole di accreditamento dell’applicazione dei contratti collettivi di lavoro”.

Territorio Altro tema cruciale è quello della gestione del territorio, indispensabile non solo per controllare la pandemia, ma anche e soprattutto per garantire la cura e l’assistenza di tutte le patologie extra Covid e la prevenzione, e che per la Cisl Fvg si traduce in due azioni chiave. Innanzitutto, il Sindacato chiede un grande sforzo per mettere ordine all’accesso alle strutture ospedaliere, in particolare dei pronto soccorsi. “Secondo noi – incalza Monticco – vanno potenziate le strutture dell’emergenza in tutte le loro componenti, lavorando parallelamente alla riduzione degli accessi impropri, soprattutto codici bianchi”. Un tema che andrà affrontato seriamente sia dal punto di vista organizzativo, sia delle risorse umane da impiegare, coinvolgendo nello schema anche i medici di medicina generale. L’altra azione chiave, per la Cisl Fvg, riguarda il passaggio delle acuzie al territorio o al domicilio, con la necessità urgente di potenziare le strutture, definite negli accreditamenti e nei posti letto, e con l’obiettivo di alleviare i problemi delle famiglie nella gestione dei post ricoveri. Rispetto questa partita il Sindacato chiede oltre al coinvolgimento diretto del terzo settore, anche una riforma compiuta dei distretti, eliminando quel corto circuito oggi ancora troppo accentuato tra ospedale e distretto. Sempre a proposito del territorio, la Cisl chiede di aprire sin da subito a tutti i livelli il confronto su due temi cardine del PNRR, ovvero quello della telemedicina e quello della previsione e costruzione di strutture intermedie come le case di comunità, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni sul fronte nazionale.

Case di riposo/domiciliarità L’assistenza agli anziani è l’altro grande tema sollevato dalla Cisl Fvg e che si traduce nella richiesta di controlli più serrati sulle case di riposo, assieme alla definizione di standard d’accesso più elevati e ad un intervento sulle rette. “Va definita, in sostanza, una griglia comune con valori minimi e massimi delle rete e questo per evitare che gli interventi pubblici a sostegno delle famiglie vengano vanificati o annullati da improvvisi ed unilaterali aumenti” – spiega Renato Pizzolitto, segretario generale Fnp Cisl Fvg. L’altro asse, poi, riguarda l’assistenza domiciliare con la proposta cislina di attuare, nell’ambito del cosiddetto budget di salute, la libertà di scelta, ovvero la libertà di decidere se rivolgersi ad una struttura o se preferire le cure a domicilio per gli anziani a carico. “Quello che chiediamo alla Regione – sollecita Pizzolitto – è di sostenere equamente questa scelta, erogando servizi e prestazioni a sostegno delle famiglie, ovvero destinando le stesse risorse riconosciute alle strutture per l’occupazione dei posti letto, per la copertura di servizi come, ad esempio, la fisioterapia e l’assistenza infermieristica domiciliari, indispensabili alle famiglie che optano per i percorsi di domiciliarizzazione”.

Personale Sicuramente manca personale: il saldo tra usciti e nuovi entrati è ancora negativo. Bene, dunque, le nuove assunzioni effettuate dietro concorso, ma – per la Cisl Fvg – va subito chiarito che queste nuove risorse vanno utilizzate nel processo di riorganizzazione delle aziende, in un confronto tra direttori e sindacati di categoria, sui temi della mobilità, dell’orario di lavoro, degli incarichi di funzione, e che va garantito alle aziende la sostenibilità economica delle assunzioni.

Covid e prevenzione Considerando l’andamento della variante Delta, occorre spingere sui vaccini, continuando a sfruttare per le somministrazioni anche le strutture produttive e le aziende disponibili e mettendole in connessione con i dipartimenti di prevenzione del servizio sanitario, oltre alla necessità di garantire un sistema di controllo e tracciamento maggiormente efficace rispetto alle ondate precedenti. Parimenti bisogna potenziare i servizi di prevenzione anche all’interno delle case di riposo (e non solo sul Covid), con controlli effettuati dalle aziende sanitarie e senza preavviso alcuno.

“Per quanto ci riguarda – conclude Monticco – confidiamo di andare avanti con il confronto avviato con l’assessore e di consolidare un metodo avviato, anche in prospettiva di un confronto su quel PNRR che fortemente impatterà anche sul nostro sistema socio-sanitario”.