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LA CISL DELL’ALTO FRIULI SPOSA LA PIATTAFORMA SUL FISCO

Questa mattina il consiglio generale del Sindacato
Lanciata una raccolta firme a difesa degli uffici postali del comprensorio

         La Cisl dell’Alto Friuli sposa, declinandola sul territorio, la piattaforma sul fisco firmata dalla Cisl nazionale. Il via libera alla realizzazione di un nuovo Patto fiscale a favore di lavoratori e pensionati è arrivato questa mattina nel corso del consiglio generale, cui hanno partecipato anche i segretari regionali e confederali, Giovanni Fania e Pietro Cerrito.

          “Il nostro obiettivo – spiega il timoniere della Cisl Alto Friuli, Franco Colautti – è quello di rimodulare il nostro sistema fiscale in termini di equità e giustizia sociale, iniziando dalla riduzione della tassazione sul lavoro, la più alta tra i Paesi europei (44,9% a fronte della media Ue del 37,8%).

          "Tagliare le tasse ai lavoratori, ai pensionati e alle imprese – spiega Colautti – significa, specialmente in un periodo di crisi come quello attuale, aumentare la capacità economica delle famiglie, creando un meccanismo vistuoso per il rilancio dell’economia e dei consumi, scesi del 70%". Intervenire in questo modo – secondo la Cisl dell’Alto Friuli – significa, cioè, aiutare in modo concreto le famiglie: un impegno che anche il Sindacato deve assumersi per il ruolo esercitato all’interno delle vicende quotidiane. “In questo contesto – anticipa Colautti – a breve lanceremo proprio una raccolta di firme a difesa della presenza degli uffici postali nel nostro comprensorio, convinti che il supporto alle famiglie e agli anzini passi inevitabilmente anche attraverso un’efficiente ed affidabile rete di servizi”.  Servizi come ad esempio anche quelli per l’infanzia, con la Cisl che spinge sul sostegno alle sperimentazioni come le tagersmutter, “una risposta concreta per i piccoli centri come i nostri che non sono dotati di strutture, ma anche per l’occupazione femminile”.

          Quanto alla piattaforma generale, per ristabilire il sistema fiscale, la Cisl sottopone al Governo 6 mosse-chiave. “Portiamo avanti una battaglia – commenta Giovanni Fania – che riguarda da vicino tutti i cittadini ed attiene all’essenza di un Paese democratico, oltre ad essere una questione morale. Una questione primaria anche per la nostra regione che vive sul sistema delle compartecipazioni e che quet’anno ha visto venir meno ben 660 milioni”.

          E intanto da Bonanni arriva l’ultimatum: “Se non ci sarà riforma fiscale, salterà la tregua e partirà una fase di proteste e mobilitazione”.

          Si parte, dunque, dalla riduzione dell’imposta sul reddito personale per incrementare salari e pensioni, con la diminuzione delle aliquote e l’aumento delle detrazioni per lavoratori dipendenti e pensionati, che assieme dichiarano, anche in regione, addirittura il 91,5% dei redditi complessivi ai fini Irpef/Ire. Il secondo passaggio, invece, è quello di rendere strutturale e migliorare la detassazione dei premi erogati tramite i contratti collettivi aziendali e territoriali, facendo in modo che la contrattazione di II livello diventi la seconda gamba sulla quale sostenre la retribuzione dei lavoratori. Risulta, poi, indispensabile imprimere forza alla lotta contro l’evasione fiscale (100 sono miliardi, pari al 20% del Pil, ogni anno sottratti) anche ripristinando la tracciabilità dei pagamenti; alleviare il peso del fisco sulle imprese più meritevoli che investono e non riducono l’occupazione. Ultimo, ma non ultimo, sostenere la famiglia con un Nuovo Assegno Familiare, declinato anche su base regionale.

 

Tolmezzo, 9 dicembre 2009

Mariateresa Bazzaro
Ufficio Stampa Cisl Friuli venezia Giulia