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Cisl Alto Friuli: in montagna è allarme medici di base

FORNI DI SOPRA. Medici di base in Altro Friuli, per la Cisl il numero è insufficiente e vi sono già alcune situazioni di allarme. In primis in Val Tagliamento e in particolare nei Comuni di Forni di Sopra e Forni di Sotto. A denunciare la situazione di difficoltà, che naturalmente penalizza i cittadini, è il segretario della Cisl-Alto Friuli, Franco Colautti. «Ci è stato segnalato che, a fronte della cessazione dell’attività di un medico di medicina generale nei Comuni di Forni di Sopra e di Sotto, si pongono ora due tipi di problema – spiega il sindacalista -. Il primo, considerato il numero complessivo degli assistiti, riguarda proprio il parametro da utilizzare che, anche se fissato 1:1.000 (un medico ogni mille pazienti), potrebbe non consentirne la sostituzione in quanto inferiore agli standard». Insomma, due Comuni rischiano di restare senza un medico, anche perchè, sempre per la Cisl-Alto Friuli, sarebbe difficile coprire il posto vacante anche se messo a concorso, in quanto poco appetibile causa la collocazione geografica ed il limitato numero di assistiti».
Ma i due Forni della Val Tagliamento per il sindacato sarebbero solo la punta dell’iceberg di un problema che rischia di degenerare e diventare allarme. «Tenendo conto del dato dei residenti (superiore al numero degli assistiti sulla base del quale viene effettuata la determinazione del numero di medici da assegnare) – spiega Colautti – dagli ultimi dati statistici pubblicati dalla Regione possiamo rilevare che, al 31 dicembre 2009, per quanto riguarda il Comprensorio Cisl dell’Alto Friuli, dei 63 comuni che lo compongono 25 presentano una popolazione inferiore ai mille abitanti e 30 comunque inferiore al parametro più elevato di 1.300. Ma non basta. La densità di popolazione residente abitanti/Kmq nei 25 Comuni sotto i mille abitanti è di 14,38, contro i 157,5 medi regionali e i 110,3 provinciali, e la loro superficie media è di 44,14 Kmq rispetto ai 35,87 medi regionali ed ai 35,81 medi provinciali. Si tenga presente che, comunque, il comprensorio presenta una popolazione media pari a solo 48,9 abitanti/kmq, meno della metà di quella provinciale».
«É quindi facile comprendere – chiude il sindacalista – come qualunque dei parametri sopra considerati renda difficoltosa la sua applicazione in un contesto così fragile. Chiediamo pertanto alla Regione di affrontare una volta per tutte il problema, intervenendo con politiche tese a sostenere un sistema di incentivazione per i medici che operano in queste zone, che trovi fondamento in un progetto lungimirante e funzionale basato sulle specificità del territorio e di alta integrazione socio – sanitaria fra i medici stessi, le aziende sanitarie, le farmacie e i servizi sociali territoriali».