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E-DISTRIBUZIONE, LA PRESENZA VIRTUALE

 E-distribuzione, dopo la chiusura di 25 sedi sul territorio, annuncia l’apertura di un nuovo presidio a Gemona: servirà  un territorio di 3.300 kmq, oltre la metà della ex Provincia di Udine, ma con solo 26 persone fra tecnici ed operativi.

Noi che conosciamo la storia della presenza del presidio umano per mantenere un servizio pubblico essenziale come l’energia elettrica, restiamo basiti nel leggere le dichiarazioni del Responsabile dell’Area Nord di E-distribuzione quando dice che E-distribuzione intende mantenere e rafforzare la presenza sul territorio grazie all’inaugurazione delle nuove sede di Gemona, quando nel corso degli anni ha chiuso 25 sedi, le ultime delle quali Tolmezzo e Tarcento.

Questo l’elenco delle sedi chiuse da Enel da quando è stata privatizzata:

Trieste (ex Distretto)

Ovaro

Enemonzo

Pontebba

Moggio Udinese

Gemona (recapito)

Tolmezzo

Tarcento

San Daniele del Friuli

Fagagna

Cividale del Friuli

San Pietro al Natisone

Remanzacco

Manzano

Codroipo

Mortegliano

Palmanova

Lignano Sabbiadoro

Grado

Gradisca d’Isonzo

Travesio

Spilimbergo

Aviano

Sacile

Azzano Decimo

Ora restano:

Gemona,

Udine

Monfalcone,

Trieste Zaule,

Cervignano del Friuli

Latisana,

Pordenone

Maniago

San Vito al Tagliamento

E ci giungono rumors che si intende ancora ridurre il presidio del territorio.

Quello che E-distribuzione omette di dire è che la nuova sede di Gemona serve un territorio di 3.300 kmq, oltre la metà della ex Provincia di Udine, con solo 26 persone fra tecnici ed operativi.

Oggi E-distribuzione allarga sempre più le aree di intervento: gestisce lo stesso territorio, con più clienti, con più chilometri di rete ma con meno personale e con meno sedi di presidio, sempre più distanti da dove capitano i guasti.

Da anni stiamo chiedendo all’azienda un serio piano di assunzioni in Friuli Venezia Giulia ed in particolare per l’area montana, ma senza trovare mai risposte in grado di dare risposta al problema.

Se alla prossima nevicata ci saranno borgate che resteranno per lungo tempo in black out, i sindaci sapranno quali sono i motivi di quella che sarà l’ennesimo prezzo che le località periferiche dovranno pagare alla fuga dei servizi pubblici dal loro territorio.

Le Segreterie Regionali di Filctem Cgil, Flaei Cisl Reti, Uiltec Uil