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CISL UDINE: RISPETTO E CULTURA DELLA NON VIOLENZA SONO RESPONSABILITA’ DI TUTTI

All’indomani del femminicidio di Aquileia, l’appello della Cisl: “Lavoriamo  assieme per estirpare una piaga intollerabile”

Una piaga intollerabile, che va sanata attraverso la trasmissione di una cultura solida e radicata della non violenza ed un’educazione improntata al rispetto tra uomini e donne. Il femminicidio di Aquileia – l’ultimo in ordine di tempo – scuote anche il Sindacato, con l’appello della Cisl di Udine e della bassa friulana a lavorare tutti assieme contro ogni forma di molestia, violenza, sfruttamento. “Basta slogan” – commenta la coordinatrice della Cisl, Renata Della Ricca. “Quello che chiediamo è rispetto, l’affermazione del principio della parità tra uomini e donne, che deve essere trasmesso a tutti, partendo dai bambini e dai più giovani, e che va radicato anche attraverso un uso consapevole, rispettoso ed appropriato delle parole”.

In questa sfida – si legge in una nota della Cisl territoriale – il Sindacato continuerà a fare la sua parte. “E’ nostro preciso dovere – incalza Della Ricca – non solo sostenere la parità, che significa anche autonomia e possibilità di scelta, tra uomini e donne all’interno del mondo del lavoro, ma anche dare un aiuto concreto a tutte quelle vittime di violenza familiare, che anche sul nostro territorio sono più numerose di quanto si possa immaginare e che vivono situazioni drammatiche, spesso, purtroppo, senza trovare i coraggio di denunciare”.

“Basti pensare che, prima del lock down, che sicuramente ha aggravato la condizione di molte donne, nel nostro centro di ascolto di San Giorgio di Nogaro, seguito anche dall’Associazione Zero/Tre, si sono rivolte già una decina di persone per trovare assistenza ed aiuto. Un dato che ci fa riflettere ed andare avanti con ancora più determinazione nella nostra azione” – afferma ancora Della Ricca, che conclude con un appello: “Se vogliamo però fare in modo che a vincere sia la cultura del rispetto, iniziamo a dare il giusto valore anche alle parole: troppo spesso assistiamo ad un uso del linguaggio superficiale, violento, offensivo, che penalizza la donna (“tanto se l’è cercata) e toglie responsabilità a chi si macchia di comportamenti e crimini violenti (“era stressato”).